«Vi spiego che cos’è un coworking». Intervista a uno dei fondatori di Millepiani

di Irene Amiante e Ludovica Rossi

La redazione di JJ ha potuto lavorare in uno spazio pubblico nel quartiere della Garbatella. E’ il COWORKING MILLEPIANI. Nessuno di noi ne aveva sentito parlare così abbiamo voluto capire meglio intervistando il co-fondatore di questo spazio, facendoci raccontare tutte le sfaccettature e la storia di questo posto.

Ciao Felipe! Che cos’è un Coworking?

Nessuno in realtà sa che cosa è un coworking, è una cosa molto nuova, perciò molta gente dice che il Coworking è una cosa, molti di noi invece dicono che il Coworking è molto altro, ma tutto dipende dalla posizione geografica in cui ti trovi. Le persone del nord Europa dicono che il Coworking è una forma di condivisione delle scrivanie, si condivide quindi il posto di lavoro per pagare di meno, quindi tante persone che decidono di lavorare insieme pero con molte regole del tipo: non si può interloquire tra lavoratori, non si possono creare comunità. Invece le persone dell’Europa del Sud pensano che il Coworking sia una forma di lavoro in cui i lavoratori si incontrano tra di loro per creare e proteggersi tra di loro cosa che nel Nord Europa non avviene perché questo già avviene dal punto di vista normativo cioè lo Stato fa li delle cose che noi del Sud non ci immaginiamo neanche, però il Coworking nel Sud Europa tende a aiutare le persone disoccupate invece nel Nord del mondo non avviene poiché hanno già questi diritti, già li hanno conquistati. Quindi esistono due modelli che si confrontano tra di loro. Di fatto c’è una riunione di tutti i Coworking di tutta l’Europa che si chiama “Coworking Europa” e si riuniscono una volta l’anno, che si sta organizzando per avere una rappresentanza di fronte al Parlamento Europeo per definire che cos’è un Coworking .

Di solito i Coworking sono privati, come mai questo è pubblico?

Noi vogliamo che questo Coworking spiazzi completamente il comune pensiero delle persone, facendole interessare sempre di più a questo nuovo mondo.

Che cos’è il Millepiani in particolare?

Il Millepiani è un esperienza di Coworking pubblico, noi abbiamo creato un progetto, con cui siamo andati alla Regione e abbiamo detto: guardate, noi c’è uno spazio vuoto e non avete i soldi per tirarlo su, datecelo, lo gestiamo noi in cambio lo diamo gratuitamente al territorio, quindi le persone possono venire a lavorare in questo spazio pubblico, non pagando per stare qui e noi in cambio vi paghiamo un affitto virtuale. Quindi il Millepiani è esperienza di riappropriazione e restituzione di spazi pubblici al territorio, se no questo spazio sarebbe rimasto chiuso e inaccessibile .

Il Millepiani è un progetto che nasce dalla traduzione in italiano di un libro che si chiama “Rizoma” scritto da un filosofo francese che si chiama Gilles Deleuze: un’interpretazione dell’economia moderna nell’era di internet.

Da chi viene frequentato e come funziona?

Il Coworking può essere frequentato da chiunque: prima ci si conosce così evitiamo che arrivi una persona che ipoteticamente entra e ci ruba tutto, visto che molti dei lavoratori lasciano qui le attrezzature. Alle persone nuove che vogliono entrare a far parte del Coworking gli si presentano due regole: entrare in una piattaforma che si chiama Cobot sul quale si registrano e forniscono una foto presentandosi alla comunità, e si spiega che il Coworking è gratuito però considerando che siamo arrivati ad essere quasi 220 persone abbiamo dovuto acquistare e pagare dei servizi extra perché il Comune non ce li fornisce, per questo chiediamo un contributo di 75 euro al mese per pagare le spese, ma questo non vuol dire che tu stai pagando per stare qua ma dai un contributo facoltativo, per pagare dei servizi come se fosse una casa condivisa.

Come è stato fondato questo posto?

Allora, prima eravamo un grande gruppo che un po’ si è perso per strada perché avevamo delle idee diverse, dei concetti diversi, e molta gente non sapeva nemmeno cosa era un Coworking e personalmente non lo sapevo nemmeno io, ma adesso ho la mia idea di cosa sia un Coworking.

Chi è il “capo”?

Non esistono dei capi all’interno del Coworking, esso è completamente “orizzontale” e viene interamente gestito dai suoi lavoratori tramite una piattaforma, ed economicamente succede la stessa cosa, il denaro che la gente da all’associazione non lo dà in mano perché è proibito ma esiste un codice iban tramite il quale si pagano le spese.

Felipe, e tu come sei arrivato fin qui?

Io da ragazzo volevo fare un mestiere che mi permettesse di viaggiare e quindi sono diventato un videomaker ossia faccio dei film e mi sono specializzato in economia, faccio film legati solo all’economia che non è soltanto soldini, l’economia è molto di più.

Ho conosciuto un gruppo di persone che stava riflettendo su un progetto di economia del lavoro molto interessante che successivamente è diventato un Coworking.


PARLA UN UTENTE: «PERCHE’ LAVORO QUI»

Cosa vuol dire lavorare in un Coworking?

All’inizio vieni qui pensando all’idea di voler condividere delle spese per il lavoro quindi trovi quest’idea molto ingegnosa, poi già da subito capisci che il Coworking non è solo questo, e non è solo un modo per condividere i costi ma è anche un modo di conoscere altre persone che come te fanno lavori anche completamente differenti dal tuo e con il quale all’inizio sviluppi semplicemente una semplice conoscenza poi dalla semplice curiosità di vedere che cosa sta facendo lui oppure su che cosa sta lavorando lei, nasce poi l’occasione per parlare. Questo è quindi un modo oggi per far si che persone si possano conoscere in un ambiente assolutamente libero, come se fosse un grande paese.

Come sei arrivato a conoscere questo coworking?

Una volta mi ciò ha portato una persona che faceva parte di un’associazione e voleva fare una riunione insieme ad altre persone e quindi mi sono trovato in quella sala riunioni. È stata poi l’occasione attraverso la quale mi sono fatto conoscere.