SEMPRE PIU’ BULLI CONTRO PUPE. Il bullismo a scuola: fenomeno in crescita

di Irene Amiante e Ludovica Rossi

Il fenomeno del bullismo è in costante crescita, come rivela l’episodio avvenuto a Lucca. Il 17 aprile un professore è stato bullizzato e il video è finito in rete. Uno studente si è messo a urlare contro il docente per farsi cambiare il pessimo voto di una verifica, convertendolo in un “bel sei”. Il giovane ha minacciato l’insegnante chiedendo di mettersi in ginocchio e ricordandogli “chi comanda” nella scuola.

I dati ISTAT

I ragazzi della fascia di età che va dagli 11 ai 13 anni (22,5%) sono più colpiti rispetto ai giovani che va dai 14 ai 17 anni (17,9%).

Piùfemmine (20,9%) rispetto ai maschi (18,8%) hanno subito comportamenti offensivi violenti e non rispettori.

I liceali (19,4%) sono i pi interessati rispetto agli studenti di istituti professionali (18,1%) o degli istituti tecnici (16%).

Nel 2014, poco pi del 50% degli 11-17enni ha subto qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti. Il 19,8% vittima assidua di una delle tipiche azioni di bullismo, cio le subisce pi volte al mese. Per il 9,1% gli atti di prepotenza si ripetono con cadenza settimanale.

Tra i ragazzi utilizzatori di cellulare e/o Internet, il 5,9% denuncia di avere subto ripetutamente azioni vessatorie tramite sms, e-mail, chat o sui social network. Le ragazze sono pi di frequente vittime di Cyberbullismo (7,1% contro il 4,6% dei ragazzi).

Le prepotenze pi comuni consistono in offese con brutti soprannomi, parolacce o insulti (12,1%), derisione per laspetto fisico e/o il modo di parlare (6,3%), diffamazione (5,1%), esclusione per le proprie opinioni (4,7%), aggressioni con spintoni, botte, calci e pugni (3,8%).

L’origine della parola “bullo”

Il termine “bullismo” deriva dal “bullo” che, a sua volta, deriva dalla parola olandese “boel” che significa fratello. In seguito, nell’area anglosassone si è traformato in “bully”, cioè “tesoro” per indicare l’importanza che veniva data a una persona.

In origine, quindi, il termine aveva un significato positivo e non negativo. L’originario significato di “bravo ragazzo”, oggi, indica esattamente il contrario, cioè un “molestatore di deboli”.

In cosa consiste il bullismo

Il bullismo indica le azioni di persone giovani o giovanissime che con cattiveria e prepotenza si divertono a prendere come bersaglio delle vittime, visti come incapaci di difendersi e di essere abbastanza forti. Non si fa riferimento ad un singolo atto, ma a una serie di comportamenti portati avanti ripetutamente, all’nterno di un gruppo, da parte di qualcuno fa o dice cose per avere potere su un’altra persona, spesso isolata.

Si può distinguere tra bullismo diretto, che comprende attacchi espliciti nei confronti della vittima e pu・essere di tipo fisico o verbale; bullismo indiretto, che danneggia la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, attraverso atti come l’esclusione dal gruppo dei pari, l’isolamento, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul suo conto, il danneggiamento dei suoi rapporti di amicizia.

Non c’è un reato specifico

In Italia non esiste un reato specifico per punire il bullismo quindi è necessario trovare le norme all’interno della Costituzione, del codice civile e del codice penale. Prima di tutto, il bullo va a violare i principi fondamentali della Costituzione, in particolare quello di uguaglianza.

In ambito civile, compie anche un illecito civile e deve risarcire, in quanto responsabile, il minore, i genitori ed evenualmente la scuola. Infine, a livello penale, i suoi comportamenti possono essere ricondotti a vari reati, come le percosse, le lesioni, le molestie, la diffamazione, la minaccia, lo stalking.

Come tutelarsi

Per tutelarsi contro il bullismo serve sporgere denuncia a polizia, carabinieri oppure all’autorità giudiziaria. Inizia un processo penale che si conclude con l’assoluzione o la condanna del colpevole. In caso di condanna, questa potrà essere la reclusione in carcere e/o la pena pecuniaria e/o lo svolgimento di attività socialmente utili.

Se si tratta di minori di 14 anni che compiono atti di bullismo o comunque comportamenti previsti dalla legge come reato, non è prevista responsabilità penale. Infatti i minori di 14 anni non sono imputabili.

Il cyberbullismo

Quando le azioni di bullismo si verificano attraverso Internet (posta elettronica, social network, chat, blog, forum), o attraverso il telefono cellulare si parla di cyberbullismo.

I genitori e gli insegnanti hanno un ruolo importante perch dovrebbero cercare di tenere sotto controllo l’utilizzo di Internet da parte degli adolescenti e anche limitarlo.

I pericoli della rete

I giovani sono, attraverso Internet, esposti a numerosi pericoli. L’adolescenza è un difficile periodo di passaggio dove emergono le insicurezze. Per questo spesso si diventa vittime del bullismo, che è solo uno dei pericoli della rete.

Negli ultimi tempi si sente parlare di Blue Whale (balenottera azzurra). Il gioco invita i partecipanti ad affrontare una serie di assurde prove: ad esempio, guardare film dell’orrore per un giorno intero, incidersi sul corpo una balenza azzurra, svegliarsi alle 4.20 del mattino, il tutto per 50 giorni.

L’ultimo giorno il gioco prevede una provocazione mortale: trovare l’edificio più alto della città in cui si abita e saltare già Così gli ideatori di questa terribile moda invitano i partecipanti a togliersi la vita

Tutto ciò dimostra come Internet ha rivoluzionato la nostra vita ma la sua potenza può talvolta essere negativa e dannosa.